BOTTI DI CAPODANNO
Imbecilli di fine anno

     Fra i titoli che tradizionalmente campeggiano sui quotidiani il due gennaio di ogni anno, ve ne sono due che riguardano differenti specie di imbecilli, di cui però, solo una fastidiosa per gli altri: quella degli aficionados dei “botti” di capodanno.
   L’altra infatti, quella dei tuffatori e dei bagnanti a temperature da brivido, è costituita da innocui esibizionisti che mai affronterebbero la sofferenza di un bagno gelido senza la speranza di una citazione, una foto, o nell’ipotesi più ottimistica, di una molto fugace apparizione in televisione che regali loro il brivido di un istante di tanto effimera quanto illusoria “visibilità”.    Per il resto, non fanno male a nessuno, e la sofferenza che si autoinfliggono, suscita giusto un attimo del distratto compatimento che si dedica a questo genere di bizzarri personaggi.
   La specie degli imbecilli dediti ai “botti” invece, oltre che essere estremamente numerosa, si distingue per essere fastidiosa e pericolosa, non solo per se, aspetto questo tutto sommato secondario, ma anche per coloro che ritengono che ognuno abbia il diritto di festeggiare come crede, ma senza rompere le palle agli altri.
   L’unica, magra, consolazione che ogni anno ci resta dalla lettura dei resoconti di questa idiozia rumorosa, sta nella constatazione che un certo numero di costoro, quest’anno poco meno di seicento, non si cimenteranno più in questa barbara tradizione.
   Anche perché molti di loro, non avranno più abbastanza dita per accendere un petardo.