CENSURA
bisogno irrefrenabile

   “Insomma niente censura…?” chiede l’intervistatore, “Ancora con la censura? Non c’è nella Costituzione, la censura”, risponde Francesco Pizzetti, 60 anni, costituzionalista, docente all’università di Torino, e “garante della privacy”, in una “conversazione” con Vittorio Zambardino pubblicata su: “La Repubblica”.
  Peccato che, nonostante questa perentoria affermazione di ossequio alla Costituzione, nel corso dell’intervista Pizzetti abbia ribadito in tutte le salse la necessità di non ben definite regole, filtri, codici di autoregolamentazioni per i provider ed abbia auspicato nuove normative in grado di limitare le libertà insite nella sovranazionalità di internet.
  Di fronte a questo campione di libertà, a cui non bastano le normative che il governo fascista della CdL ha varato nella scorsa legislatura, rispondiamo che per fortuna, la tecnologia delle telecomunicazioni e di internet ha dimostrato di essere più veloce di tutte le norme censorie, e che non è lontano il momento in cui sarà possibile abbonarsi ad un provider di un Paese diverso da quello di residenza e collegarsi alla Rete via satellite. Lo stesso sarà possibile fare con i telefoni e con altri dispositivi “mobili”.
  Con buona pace di tutti gli “sbianchettatori” come Francesco Pizzetti.

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