Il presidente dell’Abi, Sella Maurizio, ha reso noto che il sistema bancario italiano ricorrera’ alla Corte Costituzionale e alla Corte di giustizia europea contro la sentenza della Cassazione che ha confermato l’illegalità della prassi, seguita dalle banche fino a quando gli è stato consentito, di calcolare gli interessi sui conti correnti trimestralmente quando il conto era in “rosso” e annualmente quando era in “nero”.
Questo imbroglio, che è evidente a tutti ma non a Sella Maurizio ed all’associazione che rappresenta, ha fruttato agli istituti di credito oltre trenta miliardi di euro di “illecita capitalizzazione di interessi illegalmente applicati”.
In un Paese come l’Italia in cui gli imbroglioni possono accedere alle più alte cariche dello stato e insultare impunemente la magistratura, come stupirsi dell’irritazione dei padroni delle banche?
Comunque, stiano tranquilli Sella Maurizio ed i suoi accoliti, se il loro ricorso, come è probabile, dovesse avere un esito diverso da quello da loro sperato, avranno sicuramente la comprensione del governo di Berlusconi Silvio (tessera P2 n. 1816) che avendo già dimostrato più volte comprensione nei confronti di chi delinque, non esiterà a promulgare anche per loro una sanatoria che li metta al sicuro dall’arroganza dei giudici comunisti che si ostinano a perseguitare gli “onesti” imprenditori del nostro Paese.
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L’ABI DIFENDE IL PROPRIO DIRITTO ALL’IMBROGLIO”