“Avevo appena aperto la porta, e oddio…”
Oddio cosa?
“Vedo quello lì che esce dal bagno”.
No!
“Sìììììì, guardi è stato terribile. Mi sono sentita mancare”.
Mancare quanto?
“Sfibrata”
Addirittura sfibrata.
“Violentata”.
Violentata?
“Stuprata. Ecco, stuprata”.
La poverina che si dichiara “sfibrata”, “violentata”, “stuprata”, per aver incrociato nel bagno delle donne il deputato transgender Vladimir Luxuria, non è Santa Maria Goretti ne una povera verginella di provincia cresciuta a pane e ostie consacrate, ignara delle “cose di mondo”, vissuta sempre ed esclusivamente nell’ambiente di una parrocchia, ma è la forzaitaliota onorevole Elisabetta Gardini, mediocre attricetta approdata alla Rai grazie alla Democrazia Cristiana e riciclatasi nella politica arruolandosi sotto le insegne del partito più adatto a coloro che hanno fatto carriera solo grazie alle protezioni di cui hanno goduto.
La Gardini, che in passato si era già distinta per l’affermazione: “Il pacifismo è un’invenzione di Stalin che l’Urss dei comunisti mangiatori di bambini agitava come uno spauracchio nelle democrazie dell’Occidente” da buona arrampicatrice sociale quale ha sempre dimostrato di essere, ha cercato con questa sua, tanto chiassosa, quanto ridicola presa di posizione, di far dimenticare la figura di merda rimediata nell’intervista in cui l’inviata de “Le Iene” le chiedeva cos’è e di che cosa si occupa la “Consob”, e nella quale l’onorevole forzaitaliota rivelava tutta la sua crassa ignoranza.
Non ci pare le sia andata molto bene. Non ci pare abbia rimediato molta solidarietà nemmeno tra le file della destra pecoreccia del suo schieramento.
Forse le andrebbe meglio cercando solidarietà presso sua eminenza il cardinale Ruini.
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GARDINI ELISABETTA”