E rieccoci qua,
dopo una lunga pausa di riflessione elettorale (pre e post), siamo di nuovo nell’angolo.
Cominciamo con una bella notizia: Alfano dovrà dimettersi per fare il segretario del P.d.L.
Con Angelino segretario la sinistra dovrebbe avere maggiori possibilità: l’avvocatello non ha il volto rassicurante del suo padrone e di sicuro non rappresenta il genero ideale che il popolo di centrodestra vorrebbe far sposare alla propria figlia, tantomeno il Mida sciupafemmine che racconta barzellette da bar e, peggio ancora, Angelino non ride quasi mai. Sembrerebbe tuttalpiù idoneo ad impersonare qualche ruolo di quart’ordine ( ragioniere o barbiere) in un ennesimo film di Tornatore ambientato nella Sicilia degli anni 50. Diciamo la verità, pare perennemente incazzato e, da segretario, non potrà che peggiorare sotto il “fuoco amico” promesso da Scajola e Formigoni.
Sopratutto Scajola è all’arrembaggio: non gli piace più il nome del partito e vorrebbe costruire casa comune con l’UdC, ma con quali soldi? Dovrà trovare qualche anonimo che paga a sua insaputa oppure farsi dare l’8x mille dalla Chiesa Cattolica con l’aiuto di Casini.
Attenti invece a Formigoni, perché il ciellino, abbandonata l’idea del celibato, pare voglia sposare l’idea di diventare il nuovo leader e trombarsi moderatamente anche gli elettori moderati della Lega.
Purtroppo o perfortuna Silvio c’è e, ripresosi dall’ultima batosta elettorale, è tornato quello di sempre, allegro e vitale vuol farsi le Primarie: le infermiere non lo interessano più.
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