l’integralismo italico perde un suo vate
MORTO DON GIUSSANI

   Don Giussani, detto Gius dai suoi fedelissimi, il prete integralista, reazionario e antimodernista, che nel ’56 fondò quella “Gioventù Studentesca”, “GS”, da cui più tardi sarebbe nata “Comunione e Liberazione”, con la sua morte lascia i suoi seguaci orfani della sua persona ma ben inseriti nei gangli vitali della società  italiana.
  CL, infatti, con il metodo tipico di tutte le sette, per cui tutti i membri si impegnano a favorirsi reciprocamente, è riuscita a piazzare propri adepti all’interno delle istituzioni, e per mezzo della propria propaggine affaristica, “La Compagnia delle Opere”, ad essere presente in diversi settori dell’economia nazionale.
  Integralismo, affarismo e prepotenza, sono i tratti distintivi della creatura e delle creature di Don “Gius”.
  Formigoni e Buttiglione, Antonio Socci e Renato Farina, sono tipici esponenti del mondo “ciellino”, Ciarrapico e Sbardella (detto lo Squalo), Craxi e Berlusconi (tessera P2 n. 1816), sono stati tra gli interlocutori di CL.
  Quest’ultimo, racconta di essere stato definito da Don “Gius”, “uomo della provvidenza”.
  Non stentiamo a crederci.
  A quando la beatificazione?

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