una questione d’onore
LA MAFIA NON ESISTE


   Totò Cuffaro, presidente della regione Sicilia, ex democristiano, autorevole esponente della CdL eletto nelle liste della del CDU ed indagato per “concorso in associazione mafiosa”, non ha gradito l’inchiesta giornalistica del programma tv di Raitre “Report” dedicata alla mafia, perché a parer suo e di altri autorevoli esponenti del “Polo” diffamerebbe la Sicilia.
  Per l’indignato presidente, anzi “governatore” come piace essere definiti “all’americana” ai presidenti di regione della CdL, l’80 per cento degli imprenditori costretti a pagare il pizzo, il 70 per cento degli appalti in mano alle cosche mafiose, la costrizione a vivere sotto scorta per coloro che hanno il coraggio (nella Sicilia dei “Totò²” sarebbe meglio dire: l’incoscienza) di dire “no” al racket, gli incendi dolosi, sono “una miscela di inesattezze, mezze verità  ed autentiche falsità ” che danneggiano l’immagine dell’Isola dove a parte i problemi provocati da alcuni magistrati “comunisti” che si ostinano ad indagare sulla mafia tirandolo in ballo nelle indagini, tutto va bene.
  Grande indignazione, per l’impostazione data da “Report” all’inchiesta sulla Sicilia, viene espressa anche dal ministro per gli Affari Regionali, Enrico La Loggia che si è rammaricato del mancato rammarico degli esponenti politici siciliani di di sinistra, che ha accusato di mancato attaccamento alla loro terra.
  Anche Scapagnini Umberto, amico e medico personale del Cavaliere, e sindaco di Catania, città  dove vi sono quartieri in cui se non si è affiliati ad un qualche “clan” non è salutare entrare, ha aggiunto la sua indignazione a quella degli altri esponenti del centrodestra per quella che a suo dire sarebbe la rappresentazione “distorta in maniera sadicamente pericolosa” della Sicilia data da”Report”.
  Ma in riparazione allo “sgarro” operato da Raitre, è immediatamente intervenuto Flavio Cattaneo, il devoto servo di Berlusconi Silvio (tessera P2 n.1816), direttore generale e custode dell’ortodossia berlusconiana in Rai, che ha già annunciato una trasmissione riparatrice dell’onore infangato dai giornalisti calunniatori. Andrà  in onda prossimamente su Raidue, condotta da Daniela Vergara e Giovanni Masotti, e mostrerà, carretti siciliani, arance, limoni e tamburelli.
  La trasmissione del programma riparatore, forse eviterà  che Totò Cuffaro metta in atto la minaccia, espressa sul quotidiano di Catania “La Sicilia”, di incatenarsi a Roma, davanti alla sede Rai, per protestare contro il danno d’immagine che a parer suo sarebbe stato arrecato all’Isola.
  Peccato.  Avremmo visto in catene un indagato di mafia, che difficilmente, viste le pressioni e le minacce a cui la destra sottopone quotidianamente la magistratura vedremo condannato e in manette.
  Peccato.  L’idea di Totò in catene, anche se solo per qualche ora, ci piaceva proprio.

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