La scorsa settimana, un marinaio imbarcato sul veliero della Marina Militare “Amerigo Vespucci” è caduto da uno degli alberi della nave, ha battuto la testa sul ponte della nave ed è morto.
L’incidente, di cui non ci si può che rammaricare, è stato comunicato dalla Marina Militare con un linguaggio grondante ipocrisia criptico-burocratica.
Il comunicato ufficiale così si esprime: Nasta (che è il nome del povero marinaio deceduto), è morto “per cause ancora da accertare mentre svolgeva attività marinaresca sull’alberatura di maestra della nave”.