vittima dell’omofobia di Ratzinger
SEDICENNE SUICIDA

   A Torino un sedicenne si è suicidato non reggendo alla derisione dei compagni di scuola che lo schernivano con l’accusa di quel che Papa tedesco ritiene essere una devianza immorale: essere gay.
   La campagna di odio omofobico lanciata in grande stile da Benedetto XVI comincia a dare i suoi frutti.
  Ma nelle cronache dei telegiornali, nei commenti di Fioroni ed in quelli della preside della scuola frequentata dal ragazzo, sull’appellativo gay, utilizzato per deridere ed emarginare il povero ragazzo, si è accuratamente sorvolato. Troppo evidente ed imbarazzante l’attinenza tra la chiamata alla crociata omofobica di Ratzinger ed il suicidio del sedicenne.
  Facilmente individuabili, solo lo si volesse, i bulletti della scuola frequentata dal ragazzo, l’istituto Sommellier. I fans della crociata papale sono anche simpatizzanti di quella destra neonazista neoalleata di Berlusconi. Vestono tutti una divisa simile. Jeans attillati, strettissimi alla caviglia, scarpe da wrestling, bomber.
  Sono i fratellini di quelli che alla “Consulta provinciale degli studenti” hanno bocciato il contributo alla rassegna del cinema gay.
  Sono riconoscibilissimi, questi ovvi alleati del Papa razzista.
  Sono riconoscibilissimi.

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